Pubblica con noi

  Prima di mandare testi in esame al severissimo comitato di lettura di Oltremodo Edizioni, considerate bene quanto segue.

· La distribuzione è affidata alla buona volontà di autori, lettori e ai pochi mezzi dell'editore. Non ci facciamo belli con promesse fantomatiche come "distribuzione nazionale in tutte le librerie" o "presenza nei principali negozi internet", cui non potremmo ottemperare. Siamo piccoli e abbiamo pure un caratteraccio.

· L'editore si impegna a fare gratuitamente editing, impaginazione e grafica di copertina. L'autore non è obbligato ad acquistare copie. Nel caso decidesse di farlo gli verrà accordato uno sconto del 50% sul prezzo di copertina. Non ci sono diritti d'autore. Lo sappiano, non sono un granché come condizioni, ma sic stantibus rebus. Avrete però fama imperitura per essere usciti con Oltremodo Edizioni e i vostri nipoti vi ricorderanno per questo con i loro nipoti. Vi pare poco?

· Gli autori rimangono gli unici responsabili e proprietari delle opere. Chiunque volesse riprodurle, citarle, diffonderle dovrà preventivamente chiederne autorizzazione.

  COME: chi vorrà mandarci testi in esame potrà farlo gratuitamente inviando un messaggio di posta elettronica a
oltremodoedizioni CHIOCCIOLA virgilio PUNTO it
con oggetto "Proposte" e allegato un file in formato RTF o ODT o DOC . Riceveranno risposta solo i testi che verranno considerati adatti alla nostra linea editoriale (il che non vuol dire che gli altri non li possa pubblicare Mondadori). Questo non per sussiego ma per evitare che si aprano dibattiti infiniti che non possiamo sostenere. In caso di risposta positiva verrete pubblicati alle condizioni di cui sopra.

  REGOLA AUREA: la lingua, nella sua forma scritta, merita il massimo rispetto. Su questo non transigiamo. Quindi:

  • se per voi un congiuntivo vale un indicativo, tanto ormai non lo usa più nessuno, e magari è intercambiabile col condizionale;
  • se la sintassi è un oggetto volante non identificato;
  • se per i vostri writings usate location molto cool;
  • se le virgole e i punti (fermi, interrogati, esclamativi) li mettete come capita;
  • se la consecutio temporum è per voi una variabile della meteorologia;
  • se il discorso diretto è parte del discorso indiretto e viceversa, magari senza virgolette, perchè dopo l'indiretto libero di Verga avete inventato l'indiretto anarchico;
  • se avete un lessico da quinta elemenare e ripetete tre volte in una frase la stessa parola perchè i sinonimi vi fanno fatica;
  • se usate i puntini di sospensione ogni tre per due (magari ipertrofici..........);
  • se usate "piuttosto che" ogni volta che va usato "o" perchè non sapete la differenza tra un comparativo di maggioranza e una congiunzione coordinativa (il fatto che siate in compagnia di dj, pseudo-gionalisti e tuttologhi televisivi non è un'attenuante);
  • se tt x voi è rikonducibile a 1 sms;
  • se inventate-sperimentate-volgarizzate perchè vi credete dei Gadda o dei Bukowski e invece siete solo dei bischeri;
  • se per voi l'accento stà un pò quì e un pò la.

Ecco, in tutti questi casi evitate pure di mandarci materiale in esame. Non è per essere cattivi (non lo siamo, credeteci) ma se ambite a fare i calzolai almeno due chiodi in una suola li dovete saper piantare.

  PERCHÈ: dobbiamo tornare a rispettare la lingua, la parola scritta e anche quella parlata. Perché le parole incidono e modificano la realtà che ci circonda; perchè la qualità di questa dipende anche dalle parole che noi gli rovesciamo addosso; perchè siamo fatti di parole, non meno che di acqua e spirito (il mondo tutto della parola è frutto dice giustamente Alfonso Pierro). Rispettare la lingua è un modo per rispettare l'uomo. Questo, badate bene, non vuol dire pedanteria, rigida attinenza alle gramamatiche, immobilismo. La scrittura è per sua natura fluida, mutevole, evolutiva ma fra il rinnovarla tramite l'estro (quindi esercitando consapevolmente l'arte) e lo sputargli addosso senza avere nemmeno coscienza di quel che si sta facendo ce ne corre. Siamo contro la sciatteria linguistica, il pressappochismo, la superficialità, il becero e la cialtroneria.
Ciò, crediamo, non pregiudica lo stile che ognuno deve avere proprio e originale. Siamo noiosi, spocchiosi, formalisti, manichei? Può darsi, ma per sperimentare bisogna essere bravi, parecchio bravi, altrimenti siamo solo presuntuosi onanisti della scrittura.