TOPO ORESTE E LA GRANDE CITTA'


Può un topo rischiare la vita per salvare una comunità di gatti?
Se questo topo si chiama Oreste... sì!

Topo Oreste e la grande città, una favola moderna sulla solidarietà l'amicizia e, naturalmente, l'amore. A metà tra il racconto per l'infanzia e il cartone animato, questo romanzo si presta a una duplice lettura: quella più immediata, diretta al pubblico più giovane in cui risalta il senso dell'avventura, del pericolo, del coraggio e dei grandi valori, e quella più profonda che mette in luce le contraddizioni dei sentimenti, le difficoltà nei rapporti sociali, la possibilità di superarle, la spinta a cercare sempre soluzioni non-violente e la necessità di ricorrere, in casi estremi, alle "maniere forti".

Ogni capitolo include una scheda didattica con strumenti per la comprensione e l'analisi del testo, esercitazioni linguistiche, spunti per la riflessione e la produzione scritta.

Nella speranza di aver suscitato un po' di curiosità dentro di voi, non resta che augurarvi... buona lettura!



Simone Piazzesi, Topo Oreste e la grande città, disponibile anche con CD Audiolibro

Capitolo I

Il topo Oreste era conosciuto in tutta la Grande Città: dai quartieri centrali a quelli periferici, dalle lussuose cantine delle ville ai maleodoranti cassonetti dell'immondizia dei sobborghi. Tutti lo conoscevano.

Oreste: il topo più furbo, l'Imbattibile, il Cervello. Erano tanti gli epiteti che con il tempo si era conquistato. In realtà Oreste era solo un topolino dai grandi orecchi ciondolanti, pelo sporco e passo incerto, ma aveva due occhi accesi e vigili come nessun altro topo aveva.

In genere, la supremazia in una banda o in uno dei branchi che popolavano le ruvide strade della Grande Città, si otteneva con dimostrazioni di forza o atti di vera e propria violenza. Le imprese che valsero a Oreste tanta gloria, invece, non erano niente di tutto questo: i suoi erano atti d'ingegno. A dire il vero, Oreste non aveva alcun genere di supremazia: non controllava nessun territorio, non guidava nessuna gang, non era un boss. Viveva alla giornata, girovagando per i quartieri della Grande Città, senza chiedere niente a nessuno e senza dover render conto a nessuno. Era un tipo riservato, uno che si faceva gli affari propri e che non cercava guai. Il suo, più che dominio, era prestigio, fama, classe si sarebbe spinto a dire qualche ammiratore.
Il suo nome se l'era fatto col tempo, senza volerlo, dando consigli in modo disinteressato a chi gli chiedeva aiuto; cercava di mettere le sue brillanti idee a disposizione di chi ne aveva bisogno

Il topo Oreste lo si poteva vedere a qualunque ora ciondolare lungo i muri a cercare avanzi di cibo o sonnecchiare pigro dentro una scatola di sardine arrugginita in fondo ad un vicolo. Fu proprio in uno di questi momenti di siesta che Oreste passò uno dei maggiori spaventi di sempre. Ne aveva vissute tante, ma l'avventura che sarebbe iniziata quel giorno sarebbe stata la più incredibile della sua vita.

[Continua...]

L'audio-libro di "Topo Oreste" è scaricabile gratuitamente a questo indirizzo in formato mp3.

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Recensioni, interviste e commenti a
Topo Oreste e la Grande Città

• Commenti dei lettori

• Intervista su Iulia Gray

• Dalla motivazione del premio Onda d'arte - 2009
"Una storia affascinante e coinvolgente dove, contro qualsiasi logica, un topo si erge a paladino di una comunità di gatti in pericolo. Romanzo ben costruito e scritto altrettanto bene, con ritmo sostenuto e mai banale, il quale insegna che la bontà d'animo, se supportata da una buona dose di coraggio, può condurre a traguardi inaspettati"

• Intervista su Esperanto

• Recensione su Le mie pagine volanti

• Recensione di Stella Cadente su ZAM.IT

• Elena Barni intervista Simone Piazzesi

• Recensione di Lilli Luini su Leggendo Scrivendo

• Recensione di Elena Barni su Monsummano Terme On Line

• Topo Oreste in onda su RADIO CAPITAL

• Articolo su Il Tirreno del 9 Giugno 2007

• Recensione su La Torre di Babele

• Recensione su BooksBlog

I lavori degli alunni della scuola elementare "Castellare" di Pescia (PT) in omaggio a Topo Oreste.











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