La citta' di gomma

di Diletta Niccolai


Un giorno come tanti, finita la scuola, i miei genitori decisero di fare una belal vacanza in uno strano parco divertimento tipo Disneyland, Magicland ecc. Questa vacanza non sarebbe durata molto, solo pochi giorni, ma ne sarebbe valsa la pena.
Mancava ancora molto ad arrivare, fino a quando però in autostrada vicino all'uscita per il parco c'era stato un incidente che aveva provocato più di un chilometro di fila. Il babbo non avendo visto la macchina che aveva davanti girò lo sterzo tutto di un colpo... mentre la macchina stava piroettando, per sbaglio aprii lo sportello, caddi picchiando un po' la testa e mi addormentai.
Quando mi risvegliai non capii dove ero, come se avessi attraversato un altro mondo per magia. Questo nuovo e strano mondo (oddio, più che mondo città) era fatto di gomma: case, palazzi, giochi, e anche abitanti, però tutti di gusti diversi.
Appena arrivata conobbi molta gente del quartiere lì vicino la città. I giorni passavano e io cercavo di fare sempre nuove amicizie.
Le regole erano sempre le stesse, come lo erano sulla terra, allora sapendo che mi dovevo trovare un lavoro chiesi a una ragazza chi aveva bisogno di una mano. Proprio vicino alla mia casetta costruita alla fragola, c'era un panificio dove lavorava solo una persona, perché a nessuno interessava quel tipo di lavoro. Il panificio si chiamava così: IL PANIFICIO DI GOMMA.
Incominciai a lavorare subito e tutto andava di bene in meglio... fino a quando però, dopo poco tempo, arrivò un signore che mi disse che la notte non avrei dovuto chiudere troppo tardi il negozio. Io, curiosa, gli chiesi il perché e lui mi disse che da molti secoli girava una leggenda nella città di gomma in cui si diceva che il 27 marzo di ogni anno, verso le ventuno e trentasei, si aggirava nella città una creatura misteriosa che sarebbe stata capace di distruggere la città intera. Un suo vecchio nonno quando era piccolo gli aveva raccontato che questa creatura aveva distrutto la città, ma questo accadde solo in quell'anno cioè il 27 marzo 1956. Ad un certo punto sentii la terra tremolare tutta, cascai e davanti a me, davanti ai miei occhi vidi quella creatura tutta gelatinosa, che stranamente non aveva quel sapore zuccheroso come tutti gli abitanti, ma aveva più un sapore di Dash, il sapone che si usa per lavare i vestiti. Infatti, quello non era un vero mostro, era solo la mia mamma (con i vestiti appena lavati e stirati).