La bicicletta supersonica

di Sheila Mannino


Oscar era un bambino molto intelligente e per questo i suoi genitori avevano riservato per lui scuole molto importanti e specializzate soprattutto nella meccanica e nella sperimentazione di prototipi volanti super veloci.
Oscar progettava macchine con la forza del vento velocissime, motori che non avevano bisogno di carburante per viaggiare ma alimentate dalla forza di gravità prodotta dall'aria... ma il suo vero sogno era progettare una bicicletta che non avesse più bisogno dei pedali per muoversi, ma gli bastassero i comandi del suo padrone. Era un progetto molto complicato anche perché mancava una materia prima, ovvero la bicicletta. Non tutte potevano andare bene, solo una poteva essere la prescelta, quindi iniziò una vera e propria ricerca del modello richiesto da Oscar. La ricerca si sparse via internet, tramite quotidiani, porta a porta, non era per niente semplice trovarla, ma non si perdeva d'animo. Passarono mesi poi la bicicletta venne trovata. Fu Oscar che, passando in una via di ritorno da scuola, la vide appoggiata ad un cassonetto che aspettava di essere caricata nel camion del ferro vecchio e portata al disfacimento. Ma grazie al bambino la sua sorte fu tutt'altra. Poiché la bicicletta non aveva pedali, la spinse fino a casa aspettando con ansia il giorno dopo per poterla pulire, dipingere e curare con rispetto, perché dovevano diventare amici inseparabili. Dopo scuola Oscar di fretta andò nel suo laboratorio per incominciare il suo progetto. Non sarebbe stata una cosa semplice, visto che la bicicletta doveva imparare a riconoscere la sua voce e percepire i segnali che il ragazzo le dava. Prima di tutto levò tutta la ruggine, prese dei pedali tramite internet e se li fece spedire, rifoderò il suo sedile e lo ricoprì con pelle di bufalo che era la più resistente che esisteva in commercio. Ma il momento più bello fu quando la dipinse, decise di colorarla d'oro perché per lui era veramente preziosa. Finita, decise di mettergli anche il nome “QUICK”, semplice ma importante.
Quick era molto in sintonia con Oscar e in poco più di due mesi riuscì a farla diventare la bicicletta più intelligente del mondo. Riusciva a muoversi coi comandi che gli dava Oscar. Il progetto riuscito della macchina volante fu installato anche su di lei con grandissimo successo. Ora la bicicletta poteva pure volare.
Finalmente il sogno della sua vita si realizzò con tanto sacrificio, ma in fin dei conti i sacrifici ripagano sempre. Garantito!