LA VITA ADDOSSO

Di Simone Piazzesi

 

La vita addosso, edito recentemente da Fernandel, è un libro molto particolare. Non è infatti un romanzo, né una raccolta di racconti, non è finzione, ma nemmeno totalmente aderente alla realtà (i nomi di luoghi e personaggi sono fittizi). Cos'è allora? Partiamo dall'inizio.

A Lucca è attiva una comunità (il Ce.i.s, giovani e comunità) che, come tante altre comunità di questo tipo, dà ospitalità e accoglienza a persone che hanno vissuto esperienze più o meno drammatiche aiutandole a ritrovare una normalità, un loro percorso di vita il più possibile sereno. Leonardo Butelli è il responsabile di questa comunità e un giorno decide che sarebbe bello e utile dar voce alle tante persone senza volto che vivono in quei luoghi. Gli piacerebbe scriverci un libro, far sì che in tanti possano conoscere quelle vite così disperate ma, al contempo, così ricche. E' nata così l'idea de La vita addosso, con l'aiuto di una casa editrice valida e di altrettante valide mani che hanno tra-scritto queste storie. Infatti il libro è una raccolta di racconti di alcuni fra i più significativi scrittori contemporanei che, per un po' di tempo, hanno vissuto accanto agli ospiti della comunità di Butelli e ne hanno raccolto, dalla loro viva voce, le storie delle loro vite. Poi, come dei diligenti Rustichelli post-moderni, hanno trasposto quelle vicende in pagine che affascinano per la loro crudezza ma anche, e qui sta il paradosso, per la loro letterarietà. Le storie raccontate sono infatti così "belle", ricche, avventurose da sembrare opera dell'immaginazione di un bravo scrittore. Si ha, mentre leggiamo, questo particolare effetto di straniamento per cui dimentichiamo di leggere storie "vere". Si ha l'impressione di leggere un buon romanzo noir o realistico, roba da fare i complimenti all'autore per l'intreccio e i colpi di scena. Poi, subito dopo, ci risvegliamo e ci ricordiamo che quello che stiamo leggendo è tutto vero, vissuto, concreto, carnale.

Il sottotitolo del libro è 9 scrittori raccontano 9 vite estreme dove "estreme" non significa eccessive, anticonformiste, "da sballo" ma, letteralmente, "alle estremità" o, se si vuole, "ai margini". E' infatti all'estremità (non fuori, dunque, ma in contatto osmotico) del mondo tranquillo, ordinario, "normale" che si dipanano le esistenze di prostitute, tossicomani, transessuali, carcerati che, come macigni, vedono cadersi addosso le pagine di pietra del libro della loro vita.

Un'opera forte, intensa, calda da leggere con partecipazione.

Originariamente pubblicata su www.wema.com nel Febbraio 2007